Metaurilia "Orti da #Hub-itare"
La proposta prevede, attraverso diverse misure sinergiche, la rigenerazione urbana e socialedella frazione di Metaurilia nell’intento di contrastare le criticità del territorio, valorizzarne le peculiarità e rispondere ai bisogni ed ai progetti espressi in una serie di percorsi partecipati che hanno visto coinvolti, attivi e propositivi gli attori locali. Metaurilia è una frazione distante dal centro, fulcro di una periferia considerata e percepita come il Sud di Fano,dispersa lungo 4 km di Statale ed 1 km di Provinciale, che da anni subisce problematiche importanti: l’estrema pericolosità della Statale, caratterizzata da un’alta incidentalità che rende impraticabile ai più la mobilità ciclopedonale, la progressiva erosione e scomparsa delle spiagge, fonte di reddito per molti residenti, continui fenomeni di allagamenti e mareggiate che inondano i terreni e gli scantinati, il progressivo abbandono delle attività economiche e degli immobili residenziali, che ne hanno generato un disvalore che attrae fette di popolazione giovane, a basso reddito ed istruzione.
In particolare si intende:
rispondere al degrado ed all’abbandono in corso rigenerando gli spazi collettivi per offrire luoghi della socialità, dell’inclusione, del tempo libero, della cultura e dello sport in una frazione carente di servizi.
offrire percorsi sicuri per la mobilità ciclopedonale e migliorare contestualmente il regime idraulico.
recuperare in attrattività residenziale e turistica facendo leva sulle peculiarità di questo territorio: la sua storia e conformazione urbanistica singolare ed unica nelle Marche in quanto borgata rurale nata nel Ventennio allo scopo di produrre cavolfiori e pomodori, la sua vocazione agricola ed ortiva, le spiagge, il paesaggio collinare di pregio sono emblema ed icona della vocazione e della storia dell’intero territorio comunale extra-moenia.
I principali obiettivi da perseguire dunque sono i seguenti:
recupero, ampliamento ed efficientamento energetico dell’Ex Magazzino Ortofrutticolo denominato “Cooperativa” di proprietà comunale per la realizzazione di un’Ecomuseo, e luogo della narrazione identitaria della Borgata Rurale di Metaurilia, e propulsore culturale, sociale, economico per la frazione, una Community Hub che possa offrire spazi e servizi di comunità per i cittadini ed i turisti-ospiti del territorio;
riqualificazione di tutti gli spazi pubblici nell’intorno dell’Ecomuseo al fine di rigenerare la centralità della frazione: da piazzale a piazza, da giardino a parco intorno alla chiesa ed alla scuola;
riqualificazione della palestra comunale di Torrette e creazione di un bici-pitstop;
progettazione e realizzazione del terzo stralcio della ciclovia Adriatica col duplice scopo di rispondere alle esigenze di mobilità sicura più volte richieste dalla popolazione residente e favorire la rigenerazione turistica dell’area innestandosi in un itinerario europeo di ampio respiro;
creazione di un anello ciclabile che comprenda la suddetta ciclovia Adriatica e la cicloturistica Ponte Alto al fine di creare un circuito di grande attrattiva turistica e qualità ambientale che preveda il recupero e la valorizzazione del percorso e delle emergenze identitarie che vi insistono (cappelline, piante monumentali, opere antropiche di particolare interesse antropologico ecc.);
contestualmente alla realizzazione della ciclovia Adriatica sistematizzare e migliorare la rete idraulica del territorio fortemente provato negli anni da fenomeni di esondazione e inondazione marina, nonché efficentare il sistema fognario e posare la fibra ottica;
favorire la valorizzazione ed il recupero delle casette d’impianto e degli ex magazzini ortofrutticoli della Borgata Rurale originaria degli anni Trenta, a rafforzarne identità ed attrattività, anche a fini turistici e sociali;
favorire la nascita di attività agricole capaci di reinterpretare la vocazione orticola del territorio abbinando il rispetto dell’ambiente, la ricerca, la didattica, e l’offerta di un turismo esperienziale;
favorire l’avvio di startup, attività di servizi, commerciali e di animazione del territorio e sul territorio;
avviare esperienze di housing sociale o co-housing in particolare per rispondere alla frammentazione ed all’invecchiamento delle famiglie, nonché ai bisogni di integrazione ed inclusione sociale particolarmente sentiti in questo territorio così periferico e dispersivo.