Oligarchia nobiliare Secoli XVII-XVIII
Oligarchia nobiliare Secoli XVII-XVIII
Inevitabile che un tale stato di cose e tante lotte intestine finissero per gettare la città in mano ad unoligarchia nobiliare egoista e litigiosa, origine e causa di ambizioni, odi e gelosie che non fecero altro che incrementare il già disastroso stato di depressione economica e amministrativa.
Il Consiglio civico, in mano ad abili maneggiatori, fu pressoché interdetto ai cittadini migliori. E questo perché lappartenenza al Consiglio generale, articolato in un più ristretto Consiglio speciale e in varie Congregazioni settoriali, era un privilegio riservato ai soli cittadini fanesi appartenenti alla nobiltà, con esclusione assoluta di artigiani ed esercenti le arti meccaniche e mercantili.
Una carica, peraltro, non ereditaria, ma frutto di unaggregazione per chiamata, ciò che rese possibile nel tempo (soprattutto durante i secoli XVII e XVIII e non senza adeguato esborso di denaro) anche immissioni di elementi non appartenenti originariamente al patriziato.
Tutto ciò sotto locchio costantemente vigile di un Governatore prelato, di diretta nomina pontificia; indipendente, quindi, dal governo della Marca e anche da quello (dopo la devoluzione del ducato roveresco nel 1631) della legazione di Urbino, con carica rigorosamente annuale e con il compito di presiedere il Tribunale.
Una città, dunque, tutta costellata di chiese e conventi, costantemente immobile allinterno della sua cinta di mura e bastioni, come quello cinquecentesco del Sangallo, destinato a proteggerla dai temuti sbarchi dei corsari turchi e saraceni, con il suo seicentesco porto-canale e con il fitto reticolato di strade e stradette del nucleo urbano, affiancate da basse casette a schiera alternate a severe dimore patrizie.
Fra gli aspetti positivi, da segnalare il mecenatismo di nobili e prelati che portò ad operare per Fano artisti famosi le cui opere abbelliscono ancora le maggiori chiese e palazzi cittadini; un mecenatismo che sostenne ed alimentò gli studi e la cultura con la pubblicazione di opere letterarie, storiche e giuridiche, con la fondazione di accademie, lallestimento di spettacoli, lesecuzione di musiche corali e strumentali, la costruzione di biblioteche e lapertura di scuole, seminari e collegi, anche a livello universitario come fu per lUniversità di Nolfi, nata nel 1680 come collegio degli studi, promossa al rango di università nel 1729 e soppressa purtroppo nel 1824.